” Ero molto arrabbiato… “

  Michael 27  anni, imprenditore.

Da dove vieni?

Da qua, sono nato a Colonia, i miei sono originari di Gela.

Quali sono i primi ricordi che hai della Germania?

Mi ricordo l’allegria della gente. I giochi con i miei fratelli, i parchi. Poi mi ricordo il primo impatto con il mondo esterno; l’asilo. Diciamo che ero un “ mammone “, molto timido. Mi ricordo anche l’immensa gioia che provavo quando mio padre mi veniva a riprendere in moto. Era come una corsa Gran Prix.

Raccontaci delle tue esperienze scolastiche?

Ho frequentato le elementari in una scuola bilingue, un bel periodo. Con molti dei miei compagni di allora siamo ancora in contatto. Dopo ho frequentato una Hauptschule, una scuola tedesca, dove ritrovai molti miei compagni delle elementari. Sono arrivato fino alla nona classe e poi me ne sono andato.

Hai abbandonato gli studi?

Assolutamente. Il mio sogno di bambino era di fare l’avvocato. Per farlo, naturalmente sarei dovuto andare all’Università, ma con la Hauptschule è impossibile. Quindi, ero andato in una Realschule per fare la preiscrizione. I miei voti erano buoni per effettuare il passaggio, mi avrebbero preso. Ne fui molto contento, ma ahimè la mia contentezza svanì ben presto. Ero “ troppo bravo “, talmente bravo che i professori della Hauptschule, non potevano fare a meno di me e non mi diedero il loro nullaosta al trasferimento.

Non capisco, se eri cosi bravo era giusto che avessi più chance?

Se ti può tranquillizzare né io né i miei genitori lo capimmo. I professori della Hauptschule ci dissero, che io, studente volenteroso ed impegnato sarei dovuto rimanere per essere da stimolo ai miei compagni, un esempio da seguire. La realtà fu che anche io feci parte di quella selezione atipica fatta da molti insegnati dell’epoca. Può sembrare forte dirlo, ma i numeri e l’esperienza lo confermano. Gli insegnanti, che all’epoca, avevano il potere di decidere in toto del tuo futuro, più che sulla preparazione, pare si basassero sulla provenienza. Lì iniziai per la prima volta a prendere le distanze dal “ mondo germanico “. Ero molto arrabbiato, non ne volevo sapere più nulla di scuola tedesca e mi iscrissi all’ Italo Svevo.

E lì, come e’ andata?

Mi viene la pelle d’oca solo a ricordare. Un altro mondo, “ umano “. I professori lavoravano con passione e ci stimolavano per fare qualcosa di buono. Insegnanti davvero disponibili. Con i compagni poi era un divertimento continuo però si studiava. E ho preso la maturità.

Cosi ti sei potuto iscrivere all’università?

Ma quando mai! L’Italo Svevo era una scuola “ straniera “ ed io, anche se nato e cresciuto a Colonia e frequentato scuole elementari e medie tedesche, ero “ straniero “di fatto e in quanto tale avrei dovuto fare un corso di sei mesi, per dimostrare la mia padronanza della lingua Tedesca. A quel punto la mia voglia di continuare a studiare in Germania era pari a zero. Provai a vedere in Italia, ma sia per i costi sia per altri motivi rinunciai.

Cosa hai fatto dopo?

Ho continuato a lavorare, già al tempo della scuola facevo dei lavoretti per sentirmi indipendente, i famosi minijob. Finita la scuola ho fatto lavori a tempo pieno. Di tutto, dai Supermercati alle pulizie. Ero pure ritornato all’idea di studiare diritto e mi ero iscritto ad una università privata telematica, ho provato a seguire per un anno e mezzo ma poi non c’è l’ ho fatta, o studi o lavori a tempo pieno. I miei mi avevano offerto il loro aiuto ma io non volevo ormai avevo la mia autonomia e non volevo rinunciarvi.

Oggi, cosa rappresenta  per te la Germania?

Ci sono nato, la mia famiglia vive qua e il prossimo anno mi sposerò. È il mio punto di riferimento. Sono abituato al sistema tedesco. Credo per la mia esperienza di poter dire che sia un sistema “ giusto “ corretto, anche se a volte, altro che precisione è tutto il contrario.

E Colonia?

Chi nasce e vive qua, ama la sua città. Colonia è una città “ italiana “. Se provo a domandarmi cosa manca ? La risposta è semplice: nulla. È una città flessibile non rigida, puoi fare quello che vuoi. Forse troppo, secondo me.

Che intendi?

Che secondo me Colonia ha avuto ed ha dei problemi con immigrazione ed integrazione. Ci sono situazioni da ghetto. Forse manca un po’ di ordine. Oggi rispetto al passato la gente è diventata più aggressiva verso gli altri. È una città che non ha né una ambizione né un obiettivo.

Hai dei progetti per il tuo futuro?

Si mi sposo, per il resto spero che tutto vada bene.

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