Il mio “dramma” di ragazza di paese si sta pian piano sgretolando

giuli

Nome Giulia Cambi
Età 25

studentessa
Da dove  vieni?

“Ich komme aus Italien” e più precisamente da Castelfiorentino, un paese relativamente piccolo, vicino Firenze, che a me ha dato tanto. Ho studiato, praticato sport, ma soprattutto ho vissuto la genuinità e talvolta anche la morbosità dei legami affettivi che si creano nei paesini. Innumerevoli volte per strada mi son sentita dire “mah oh mimma…te tu sei la figliola del postino!”.
Eh sì, ci si conosce un po’ tutti.

Perché sei a Colonia?  

I motivi che mi hanno spinta a muovermi sono principalmente affettivi, ma anche lavorativi e a una come me, attaccatissima alle proprie abitudini, ai propri giri, al proprio pub, il pensiero di andare a vivere in una grande città, metteva molta paura.

E poi una volta arrivata?
Meraviglioso, in un batter d’occhio ho potuto constatare quanto questa città sia come dire “accogliente“. Ho trovato la tabaccaia di fiducia, il pub di fiducia e a pochi minuti da dove vivo c’è un parco con lago e pedalò . Ho perfino come vicino un “cavaliere gentile“, cosi mi piace chiamarlo. È il direttore della scuola di musica vicino a casa che ogni mattina mi dà il buongiorno. Faccio la vita da città con una pedalata di 15 minuti e quella di paese girando a piedi nel mio quartiere. Alla fine è un po’ come essere a casa. Diciamo che il mio personale “dramma” di ragazza di paese si sta piano piano sgretolando.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro qua a Colonia?
Attualmente sto studiando la lingua presso la VHS (Volkshochschule). L’intenzione, non appena preso l’attestato B2, è quella di iscrivermi ad una Hochschule in comunicazione. Nel frattempo sto cercando un lavoretto per fare pari con affitto e spese varie.

Pensi di rimanere ?
Per il momento non c’è niente che mi spinga a dire di no. Sicuramente la famiglia e gli amici mancano, ma se devo pensare ad una crescita personale e lavorativa, la Germania è il paese giusto. L’istruzione non è cara come in Italia, ma soprattutto si ha la possibilità di costruirsi un futuro non necessariamente fatto di stenti. Qui vige la meritocrazia ovunque. Qualora dovessi tornare in Italia il mio bagaglio culturale (e il mio curriculum) sarebbe sicuramente più ricco.

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