” Non c’e’ la faccio piu’ “, ” non so che fine faro’ ” ” voglio andarmene ” ” non ho il tempo per fare la mia ricerca…ho fatto 30 domande per un posto da professore…me ne andro’ in Nuova Zelanda”. Parole che non lasciano dubbi, sul senso di frustazione che attanaglia i giovani ricercatori, costantemente precari, con al massimo contratti di due anni. Spesso intervallati da periodi di disoccupazione.Sfruttati per compiti non di loro pertinenza e spesso sottopagati. Pianificare a lungo termine o creare una famiglia sono opzioni non percorribili per una intera generazione. La maggior parte di loro, sfinita, cerca disperatamente un impiego nel privato. Il rinnovo delle cattedre? Pura Utopia. E’ una situazione drammatica. Questo e’ lo spaccato che viene fuori da un sondaggio-Crowdsourcing a cui hanno partecipato circa 7000 dottorandi e postdot/ricercatori.Una nazione che non si cura della ricerca e dello studio, non ha a cuore il suo futuro.E’ destinata a scomparire.
P.s. Il quotidiano nazionale che ha effettuato il sondaggio e che ha pubblicato l’articolo e’ Die Zeit, la nazione matrigna e’ la Locomotiva non il penultimo vagoncino 🙂