Freiheit das zu tun was Du möchtest

img-20161014-wa0004-01 Bruno, 41 anni, Caporeparto Stampi alla Ford.

Da dove vieni?

Sono nato qua a Colonia, i miei genitori erano entrambi emigrati qua per lavoro, ma si sono conosciuti giù in Sicilia.

Quali sono i primi ricordi della Germania?

I miei primissimi ricordi sono quelli dell’asilo, un periodo molto bello: spensieratezza, divertimento tanti bambini. Invece poco dopo ebbi il mio primo contatto con qualcosa di strano e poco piacevole…

A cosa ti riferisci?

Alla scuola, proprio nei primissimi giorni. Fu la prima volta che mi fecero sentire diverso. Un mio compagno di scuola mi venne incontro e mi di disse “Du sc#### Spaghetti Fresser “. Lì per lì, l’unica cosa che mi venne in mente fu: “Ma che, questo non ne mangia pasta? Boh.“. Tornato a casa, raccontai il fatto a mio padre che mi disse: “E tu digli Mangia Patate!“, ma poi mi disse: “Lascia stare, fregatene!”. E così feci.  Poi ho imparato a “ difendermi “.

Frequentavo una scuola dove c’era la “classe di italiano “, dove noi bambini di origine italiana imparavamo a conoscere sia la lingua sia il nostro paese di origine. Dopo frequentai la scuola media vicino Colonia, dove era possibile conseguire il diploma di scuola media inferiore (italiano). Questo era un desiderio dei miei genitori, perché avevano in progetto di rientrare in Italia. Avevano persino comprato casa a Pontedera, dove mio padre pensava di andare a lavorare alla Piaggio. Purtroppo, a causa di una forte crisi economica in Italia, i miei genitori rinunciarono a questo futuro. Così a 16 anni, dopo aver conseguito sia il diploma tedesco sia italiano, ho fatto un apprendistato come stampista.

Non ti interessava studiare?

Al contrario, mi sarebbe piaciuto tantissimo! Ma per due motivi mio padre mi convinse a imparare innanzitutto un mestiere. Un motivo, forse comune a molte famiglie italiane emigrate in Germania, era la “provvisorietà”. Non saremmo rimasti in Germania per sempre, i miei preparavano, come ho già detto, un rientro in Italia. Un’altra ragione era che mio padre voleva che i suoi figli imparassero un mestiere, possibilità che lui non aveva avuto. Alla fine io e i miei fratelli ne abbiamo imparati due ciascuno! Finita l’ Ausbildung, ho iniziato subito a lavorare alla Ford, ma, nonostante la formazione, mi misero alla catena di montaggio per due anni. Sono stati davvero due anni durissimi: la catena di montaggio è davvero alienante, ti disumanizza. Ero arrivato al punto di dire: “Meglio qualsiasi altro lavoro!”. Ho pensato addirittura di fare, come molti giovani del sud, i concorsi in Italia per Carabinieri o Guardia di Finanza. Per fortuna poi fui preso a lavorare nel mio settore. Poco dopo mi iscrissi a una scuola serale per prendere il diploma di scuola superiore in Maschinebautechnik. Mi sono impegnato e ho dovuto faticare tanto. Per 4 anni ho fatto doppi turni al lavoro e studiato di sera, a volte ero davvero uno zombie. Ma, grazie a questo, sono riuscito a diventare capoturno nel settore dove avevo svolto la formazione ed oggi sono ancora lì. Ho le mie soddisfazioni.

La Germania di oggi cosa è per te?

La Germania è la quotidianità, sono nato qua, per me è la normalità. L’ho vista cambiare, come si vede cambiare il proprio paese. Per esempio Ehrenfeld, il quartiere dove sono nato e cresciuto, è cambiato tantissimo! Ora è uno dei quartieri più trendy della città, ma all’epoca sembrava il Far West. Era ancora molto industriale e ci abitavano solo lavoratori. Un quartiere… beh, diciamo abbastanza grezzo. E secondo me, prima i tedeschi erano molto più gentili e aperti di oggi. Adesso sembra che ti guardino con più diffidenza, poi magari quando ti conoscono gli passa. La Germania per me è libertà di scegliere. Ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi, anche se è dura. Questa è secondo me la più grossa differenza con l’Italia: la libertà di essere se stessi.

E di Colonia cosa ci dici?

Lo stesso che ho detto della Germania: è la mia città, io sono un Kölsche Jung con origini italiane. Mi sento a casa qui. Ma sono anche italiano e mi sento a casa anche giù. Diciamo che ho aspetto e modi italiani con un’anima crucca.

Progetti?

Continuare a vivere bene con la mia famiglia qua. Poi, chissà, metti che un giorno l’Italia cambi…

Woher kommst Du?

Ich bin hier geboren. Meine Eltern stammen aus Italien und sind seinerzeit beide ausgewandert, kennegelernt haben Si sich aber in Italien.

 

Welches sind deine ersten Erinnerungen an Deutschland?

Meine allerersten Erinnerungen stammen aus der Kindergartenzeit. Wundervolle und unbeschwerte Erinnerungen. Kurze Zeit später kam allerdings meine erste eigenartige Erfahrung.

 

Worauf beziehst Du dich ?

Als ich in der Schule anfing, nannte mich ein Schulkamerad sc#### spghetti fresser. Ich verstand nicht was er von mir wollte und dachte nur : Isst er etwa keine Nudeln? Als ich meinem Vater davon erzählte sagte er nur ich solle Ihm nächstes Mal mit Kartoffelfresser antworten. Dann überlegte er kurz und riet mir diese zu ignorieren. Später lernte ich mich zu verteidigen und verstand das wir unterschiedlich waren.In meiner Schule besuchte ich die “ Italienisch “ Klasse. Wo man uns unsere Sprache und unsere Kultur näher brachte.Anschliessend wechselte ich auf ein Kolleg wo ich den italienischen Abschluss machen konnte und anschliessend den Realschulabschluss erhielt.Meine Eltern legten sehr viel Wert auf das italienische Zeugnis da Sie seinerzeit noch den Plan hegten zurück nach Italien zu kehren. Sie hatte dafür sogar eine Wohnung in Pontedera gekauft, dort wo Piaggio seine Roller herstellt. Meine Eltern sahen dr teine Zukunft für uns, dann erschütterte eine Krise das ganze Land und traf auch Piaggio sehr hart. Vor diesem Hintergrund entschlossen sich meine Eltern dann die Rückkehr abzuhaken und in Deutschland zu bleiben.Mit 16 begann ich dann meine Ausbildung als  Werkzeugmechaniker.

 

Hattest Du kein Interesse weiter zur Schule zu gehen?

Doch gerne sogar. Aber mein Vater überzeugte mich aus mehreren Gründen eine Ausbildung zu machen. Da er selber keine machen konnte war es für Ihn wichtig das wir Söhne alle einen Beruf erlernten um nicht so wie er als ungelernte Kraft arbeiten zu müssen.Letztenendes haben meine Brüder und ich jeweils 2 gelernt. Als ich meine Ausbildung beendete kam ich für 2 Jahre ans Band. Das war für mich eine harte Zeit, die Arbeit am Band ist nicht nur in physischer Hinsicht nein vor allem in psychischer aüsserst schwierig.Wie so viele Jungs zu der Zeit spielte auch ich dann mit dem Gedanken mich bei der italienischen Guardia di finanza zu bewerben.Doch nach 2 Jahren wechselte ich in und konnte endlich in meinem Beruf Fuß fassen.Kurze Zeit später meldete ich mich auf der Abendschule an um dort meinen Maschinebautechniker zu machen. Ich arbeitete unter anderem auf Nachtschicht und besuchte Abends und Samstags die Schule. Manchmal fühlte ich mich schon wie ein Zombie.Aber dank dessem habe ich es geschafft in meinem Bereich Schichtleiter zu werden. Ich bin zufrieden.

Was ist Deutschland heute für dich ?

Deutschland ist für mich Alltag, es ist die Normalität. Ich habe das Land wachsen sehen wie man nunmal sein eigenes Land wachsen sieht. Ehrenfeld z.B. hat sich wahnsinnig entwickelt, mittlerweile ist es eines der angesagten Viertel in Köln. Früher hatte es etwas vom wilden Westen ;-), es war noch sehr industriell, ein Arbeiterviertel, sagen wir mal etwas grob.Die deutschen empfand ich früher als offener. Jetzt habe ich den Eindruck als ob Sie argwöhnischer geworden sind. Wenn Sie dich kennelernen geht das zum Glück schnell vorbei.Deutschland bedeutet für mich Freiheit, Freiheit das zu tun was Du möchtest, deine Ziele zu erreichen auch wenn es schwer ist. Das ist denke ich der grösste Unterschied momentan zu Italien. Am ehesten beschreiben es vielleicht die Worte : D erlaubt dir, dir etwas zu erlauben.

Was denkst Du über Köln ?

Dasselbe was ich über Deutschland  gesagt habe. Es ist meine Stadt ich bin auch ne kölsche Jung mit italienischen Wurzeln. Ich bin hier zuhause, aber ich bin auch italiener und fühle mich auch dort heimatlich. Sagen wir mal ich habe das meridionale aussehen und eine geteilte Seele.

 

Projekte?

Anständig mit meiner Familie leben, dann wer weiß? Vielleicht ändert sich Italien noch….

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