Una mattina di qualche anno fà, facendo il solito percorso per andare al lavoro, notai con la coda dell’occhio una presenza aliena, così strana ma cosi strana, che nonostante il torpore mattutino, che per me dura fino alle 11/12, mi ritrovai completamente sveglio. Tornai sui miei passi e mi ritrovai a guardare uno strano parallelepipedo fatto di acciaio e vetro . Decisamente brutto sembrava una vetrina per orologi fatta per un negozio moscovita negli anni 50, pensai all’ ennesima opera concettuale dell’artista di turno. E mi avviai verso la mia lunga giornata fatta di insulse telefonate per chissa quale ricerca di mercato. Non finì li, la sera dello stesso giorno, in un altro punto della città mi imbattei in una gemella della ” vetrina per orologi russa ” incotrata al mattino. Questa volta notai però che su un lato dell’ aliena, c’era una tabella, probabilmente sfuggitami a cuasa del mio stato zombesco del mattino.
Non era un opera d’ arte ma un capolavoro, le vetrine moscovite, in realtà erano punti per lo scambio pubblico di libri, totalmente libero affidato completamente ai cittadini sia per la fornitura sia per il mantenimento in “salute” della vetrina. Era una iniziativa ideata da una associazione di cittadini. Oggi le presenze aliene sono diventate parte dell’arredo pubblico cittadino, le trovi ovunque, nei viottoli alberati che dividono alcune carreggiate, nei parcheggi antistanti isole dello shopping…Funzionano e bene, vedo spesso persone che si fermano, scorrono quasi con timore reverenziale le ante in vetro e con uno sguardo felice come se avessero trovato la pentola con l’oro iniziano a tirar fuori libri li sfogliano li leggono li portano via in cambio di altri. All’inizio ero molto scettico sul successo dell’ iniziativa, l’ epoca degli e-book dove trovi tutto a portata di click, invece le colonne del sapere funzionano e bene, te le ritrovi li all’ improvviso nei posti più inaspettati, ti rapiscono dalla quotidianità sono quasi dei piccoli momenti catartici.
Le colonne del “sapere”, così mi piace chiamarle le trovi in moltissime città della Germania ma non sono tutte uguali 🙂 no si adattano allo stile/anima della città cosi se quelle di Colonia sono spartane, minimaliste quelle di Dusseldorf ” indossano ” a coprire il rude acciao delle sciccosissime bordature dorate.