Per chi non fosse ancora partito e per tutti gli italiani che restano qui a Colonia per le vacanze pasquali, consigliamo un concerto da non perdere, mercoledì 12 aprile al Live Music Hall di Ehrenfeld alle 20. L’artista d’oltreoceano LP, sta spopolando nelle radio di mezzo mondo, con il suo ukulele ed l’inconfondibile fischio, portando in giro il suo ultimo album “Lost on you”. Ma LP è uno pseudonimo. Pochi sanno che LP sta per Laura Pergolezzi, trentacinquenne cantante newyorkese di Long Iland, di genitori emigranti italiani. Certo, a dispetto del nome, dell’Italia non sa molto: «I miei genitori sono italiani, ma si sono trasferiti negli Stati Uniti da giovanissimi», dice lei. «Mio padre da Palermo quando era ancora un bambino, avrà avuto sei o sette anni; mia mamma da Napoli quando era un’adolescente. Insomma, sono americana, vivo a Hollywood». Il ritorno a casa è avvenuto durante l’ultimo Festival di Sanremo, dove, in quanto ospite internazionale semi-sconosciuta, ha stupito la platea con il suo aspetto androgino, da maschietta, e la sua voce da usignolo-grunge.Alla fine della performance sanremese, ha sottolineato come essere lì, tornare a casa dalla porta d’ingresso principale, abbia significato molto per lei. “Mia madre era una cantante lirica, mi ha sempre fatto ascoltare l’opera. Mio padre mi ha fatto conoscere cose tipo Elvis Presley e Buddy Holly. Poi da teenager mi sono avvicinata alla radio e lì mi sono appassionata a Beatles, Led Zeppelin, Rolling Stones, ma anche ai Nirvana e a Jeff Buckley”racconta LP. V’era un tempo dove non riusciva ad affermarsi come cantante, ma collaborava come autrice di canzoni per grandi artisti come Rihanna, Cher, Leona Lewis, Rita Ora e Christina Aguilera. Dopo un periodo buio artisticamente, e la crisi con la ex fidanzata, nasce il brano “Muddy Waters” che la lancia nelle classifiche.Oggi pare sia fidanzata con la cantante, modella e attrice Lauren Ruth Ward, non ha mai cercato di nascondere la sua omosessualità. Non voglio essere definita una songwriter gay, ma dichiarare subito che si è gay rende tutto più semplice e naturale e credo anche sia giusto per i giovani che magari non hanno il coraggio di fare coming out”. LP ha un veliero tatuato sul petto che spiega così: “Quando ero giovane e dicevo che ero triste perché faticavo a raggiungere questo o quel traguardo tutti mi dicevano di non preoccuparmi, che l’importante è il viaggio, non la meta. Un tempo non capivo, ora sì: il veliero è lì per ricordarmi che bisogna sempre avere rispetto per il viaggio”.
Luca Paglia