„ n’ gì sctà“

12319586_10207137735614725_292040547_n Roberto Manzi, piu’ di 30 anni

Da dove vieni?
Lanciano in provincia di Chieti

Perché sei a Colonia? Come ci sei arrivato?
I primi tempi,parlo del 1986, abitavo nella provincia di Düren,verso Aquisgrana, e Colonia per me era la metropoli del fine settimana per concerti,bar e tutto il divertimento.Quindi era un chiodo fisso e di conseguenza ho deciso un giorno, di trovarmi lavoro qui e rimanere.

Quali sono state le tue sensazioni arrivato in Germania? Come ti sentivi?
Mah, mi sono trovato abbastanza bene sin dal primo giorno,sarà che a 18 anni hai in testa solo il pensiero di fuggire e vedere il mondo,visto che esiste un mondo oltre al tuo piccolo paesino . Una bella sensazione è stata subito dopo una settimana,quando nel locale dove lavoravo,venne un signore che cercava il proprietario chiedendomi „ist Herr XXXXX da?“ e io nel mio dialetto „ n’ gì sctà“, e lui „Ach so, er ist nicht da,Danke, Aufwiedersehen“. Io,stupido felice nella mia mente „questi capiscono il mio dialetto,figo“.

Come mi sentivo?
Citando una frase di una canzone di Peppe Voltarelli…“mi sento strano ,ma non straniero“

E’ cambiato qualcosa dal tuo arrivo? Come ti trovi adesso?
Sono cambiate tante cose nella mia vita e per fortuna positivamente parlando,a livello lavorativo ho avuto tante possibilità che ho sfruttato . Sto bene, dal mio arrivo sono cambiate tante cose in 30 anni ho visto di tutto.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro qua a Colonia?
Sono qui a Colonia dal 98, progetti non ne ho,per ora,poi vedremo.
wer weiss!

Racconta la tua Colonia, descrivila?
Colonia è convinta di essere una metropoli,ma è solo un „Großes Dorf „.Una città da un milione di abitanti ma con la mentalità di un paese. La cosa bella e’ che non essendo grande,quando vai in centro,incontri sempre qualcuno che conosci,non sei un semplice numero come in una metropoli come Berlino o Parigi.
Colonia è pazza,vive la giornata,come dicono in dialetto „es kütt wie et kütt“. Una cosa fantastica è il loro dialetto,ho impiegato tempo a capirlo,ma ora sentirlo per me è musica. Il Dialetto è sacro qui. gruppi musicali,teatri,scuole serali.Bellissimo. Il Millowitsch Teather è come il teatro di Eduardo de Filippo a Napoli.

Pensi di rimanere ?
io rimango dove mi trovo bene, per ora sto bene qui.

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