Siamo a Leverkusen, passeremo un paio d’ore con dei bambini appena arrivati in Germania, i “ famosi “ profughi, quelli che fin’ora ho visto in tv. Sono grato di avere potuto avere questa possibilita.’E’ un contributo all’azione di aiuto ed accoglienza, organizzata dall’ azienda dove lavora mia moglie. Inizio a scattare qualche foto, siamo appena arrivati ci troviamo nella palestra e non posso fare a meno di pensare a quanto uno spazio come questo, anche se nuovo e bello, sia forse, il luogo meno adatto ad accogliere delle persone. Piena di letti a castello, metallici, ad ogni letto corrisponde un armadietto anche lui di mettalo, l’insieme ricorda gli alloggi messi a disposizione per I primi Gastarbeiter.Non esistono spazi dove poter avere un minimo di intimita’.
Di alberghi a 5 stelle per il momento in Germania non c’e’ traccia. Ci spostiamo nella mensa, che e’ anche il posto dove I bambini possono giocare, tra poco inizieremo il nostro duro lavoro
Nel frattempo si era sparsa la voce del nostro arrivo, in pochi attimi ci siamo ritrovati attorniati di piccolo siriani, albanesi,indiani, africani che minacciosamente armati dei loro sorrisi ci hanno attaccato e si sono impadroniti del nostro tesoro, colori, matite e plastilina.
La trasformazione da pirati a novella Basquiat e’ stata fulminea e nel giro di pochissimo I tavoli si sono riempiti di opere d’ arte di ogni forma e genere.
E’ stata una giornata intensa con molte emozioni; un altra Domenica, senza social ma molto socializzante