… un po’ caotica sporca, rovinata …

luca Luca, 33 anni, attore, autore e regista.

 

Da dove vieni?

Sono nato a Opi, dove ho vissuto fino ai 19 anni. Opi è un piccolo paesino di 450 abitanti, all’interno del Parco Nazionale d’ Abruzzo. Il più antico d’ Italia. L’unico con dei centri abitati al suo interno. Si vive in simbiosi con il parco. Poi mi sono trasferito a Roma dove ho studiato Letteratura Italiana e frequentato l’accademia di arte drammatica di Dacia Maraini.

 

Come mai ti trovi in Germania?

Un paio di anni fa una mia amica tedesca, conosciuta in occasione del suo periodo Erasmus a Roma, mi ha contattato proponendomi di fare qualcosa assieme. L’idea era di creare una compagnia teatrale europea. Il G.I.F.T, no nulla di velenoso è l’acronimo di German, Italian, French, Theatre . Ci siamo incontrati un paio di volte a Roma per organizzare il progetto, a Parigi per le prove, dove vivevano altri componenti della “ compagnia”e siamo andati in scena a Bonn per la Theater-Nacht con lo spettacolo Xeno ovvero l’antagonista. Cosi inizia il mio rapporto con la Germania . Poi sono tornato altre tre volte sempre per lo stesso spettacolo e l’ultima volta che mi trovavo qua ho preso la decisione di trasferirmi.

Cosa ti ha spinto ad andartene?

Diverse motivazioni. L’idea di costante precariato che vivevo, mi sentivo saturo e probabilmente la fine dei miei due amori. Quello per la mia compagna e per la capitale. Roma ti prende tutto, raramente ti da’. Ti succhia l’energia. Sarei potuto rimanere ma sarebbe stato un vivacchiare. Mi sono ritrovato “libero” da ogni legame e mi sono detto proviamo.

 

E sei venuto in Germania, che sensazioni ti ha dato? 

Quando sono arrivato non sapevo quanto sarei rimasto, era una prova. Sapevo che avevo voglia di esplorare un nuovo mondo. Però da subito mi è sembrato “ naturale “ vivere qua, forse perché sono un “ montanaro”. Vivere in/e con la montagna è molto simile alla filosofia di vita del nord Europa, almeno per me. La montagna è un mondo dove non c’è “ l’abbondanza “ della pianura, ti devi organizzare non lasciare spazio all’improvvisazione, ti spinge ad essere riflessivo forse un po’introverso. Mi sono sentito accettato. Ho iniziato ad imparare il tedesco, fondamentale per vivere qua, anche se la maggior parte dei Tedeschi parla inglese, ed assieme alla lingua ho conosciuto il mio nuovo amore. Ci siamo incontrati facendo un Tandem linguistico.

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Come mai, Colonia?

Per adesso la domanda dovrebbe essere come mai Köln/Bonn come l’aeroporto… Vivo ancora a Bonn anche se buona parte del mio tempo lo passo a Colonia.

Allora come mai Köln/Bonn?

Bonn è la città dove vive la mia amica con cui ho iniziato il progetto teatrale G.I.F.T. e che all’epoca mi aiutó a trovare un alloggio, ma dissi di si solo perché ero vicino a Colonia. Ho comunque il bisogno di vivere la grande città, con la sua mondanità. Questa città mi era piaciuta da subito un po’ simile nello spirito a Roma, un po’ caotica sporca, rovinata. Bonn mi piace molto per qualità di vita. Di Colonia mi piace questa patina di vissuto, familiare, la gente è accogliente; a Bonn non sono riuscito a farmi nessun amico, a Colonia invece da subito ho trovato tanti nuovi amici. Chissà forse è qualcosa di chimico. Con i Kölner vado d’accordo con i Bonner no.

Sembra che in ogni caso Colonia sia il posto che hai scelto ?

Si è il posto dove mi sto costruendo un futuro dove ho riposto le mie speranze e soprattutto dove vedo un futuro. Per la prima volta so di volere cose che prima non facevano parte di me. Mi piacerebbe una “ stabilizzazione” lavorativa raggiungere una posizione, creare una famiglia. Qui mi sento meglio felice, faccio l’insegnate di teatro. Si forse sono ancora in luna di miele e vedo tutto rosa, ma non credo mi sono imbattuto anche in situazioni che di rosa avevano ben poco.

Cosa intendi?

Il Burocrate tedesco. Ho avuto sempre la sensazione, se non la certezza che non mi dessero tutte le informazioni necessarie, non ti dicono sempre quali sono i tuoi diritti. Oppure quando mi trovai a parlare con una funzionaria dell’ assicurazione sanitaria, che nonostante la premessa, “per favore non capisco quasi nulla di tedesco potrebbe parlare lentamente?”, per tutta risposta inizio a parlare cosi veloce che forse in vita sua non l aveva mai fatto. Invece sembrerà strano ma la burocrazia italiana ha funzionato alla grande, mi riferisco al Consolato dove mi hanno dato una visione completa dei miei diritti e doveri qua in Germania.

Pensi di rimanere?

Si penso di si, almeno per adesso vedo il mio futuro qua.

 

3 pensieri su “… un po’ caotica sporca, rovinata …

  1. Hi Berardino:
    We wish Luca lots of good luck with his endeavors in the Theater.
    It was a nice article. You must be very proud.

    • Bravo Luca ! wish you luck in your chosen direction and I hope that everything works out to make you happy.

      From Leopoldo Cimini born in Opi now a U.S. citizen!

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