Penelope Frego, Bolzano, 24 anni. Attrice.
Da dove vieni?
Sono di Bolzano, quindi ho la fortuna di essere madrelingua italiana e tedesca. Lo spirito però è più romagnolo come mia madre. Mio padre è di Mantova. Vengo da una famiglia di musicisti e artisti. Forse è da loro che ho ereditato la passione per il teatro e la musica.Da piccola facevo pattinaggio artistico a livello agonistico. Uno sport duro, che richiede molti sacrifici. L’ho fatto fino ai 16 anni, dove ero arrivata, nel 2007 a partecipare ai Campionati Italiani Free. Poi un infortunio alla caviglia, che avrebbe richiesto uno o due anni per tornare al top, e in quel lasso di tempo, sentivo che avrei perso il treno dei migliori. Quindi decisi di lasciare.
Perché in Germania?
A quel tempo frequentavo il liceo scientifico, e avendo improvvisamente più tempo libero, mi capitarono due cose. In terza superiore scrissi un inedito teatrale per la mia scuola, il Liceo Scientifico E. Torricelli, con il quale partecipammo al Festival Studentesco di Bolzano. Arrivammo secondi. E da lì nasce l’idea di studiare recitazione.Nello stesso periodo a scuola, aderii a un progetto di scambio interculturale. Perciò nel 2009 passai un anno a Stoccarda, ospite di una famiglia. Successivamente cominciai anche una relazione con un ragazzo tedesco. Insomma, la combinazione di tutte queste cose, mi ha portato a decidere finite le scuole a trasferirmi a Stoccarda per frequentare l’accademia di recitazione.
Come sei arrivata a Colonia?
L’esperienza formativa lì fu un disastro. La scuola era un disastro. E forse l’unica cosa che ho migliorato in due anni è stata la mia dizione tedesca. Perciò dopo vari tentativi in tutta la Germania, fui accettata dall’accademia “Der Keller” qui a Colonia, una scuola seria, che mi chiese di ricominciare da capo. E così feci. Ora dopo tre anni e mezzo sono diplomata in recitazione, e ho passato anche l’esame della ZAV- Kuenstlervermittlung.Le cose cominciano a girare bene. Sono a teatro con Das Tierreich una produzione di teatro sperimentale del Theater der Keller. Ho collaborato con la ZDF per la serie televisiva Squadra Speciale Colonia, e in altre produzioni di cinema indipendente. E il prossimo maggio sarò in scena nel Auftakt Festival allo Schauspiel Köln.
Come ti trovi in questa città?
A Colonia mi trovo bene. Quando sono arrivata l’ambiente dello spettacolo mi sembrava un qualcosa di gigante da affrontare. Ora mi sento più a mio agio ed integrata professionalmente. Non è stato così difficile integrarsi, perché Colonia ha una cultura aperta e includente verso i forestieri. Mi piace la sua natura festaiola. E molto il fatto che i coloniesi siano così orgogliosi della propria identità. Insomma una città con un carattere.In città ho molti amici. Una amica spagnola, una ungherese e naturalmente amici tedeschi e italiani.Il legame con l’Italia comunque, resta molto forte. Devo tornare spesso.
Pensi di fermarti qui?
Premetto che non mi sento assolutamente tedesca. Ora come ora sono in una fase nuova della mia vita, all’inizio di una carriera, che potrebbe portarmi ovunque. L’attrice è un mestiere che per forza di cose ti porta a spostarti continuamente. Per ora la mia base è qui. Ma pronta a qualsiasi cambiamento. L’importante per me è non stare ferma in un solo posto, ho bisogno di viaggiare.
Progetti per il futuro?
I progetti futuri sono ovviamente di affermarmi come attrice. Vorrei lavorare sia in Germania che in Italia. Anche se so che qui ho maggiori chanche. Sto facendo tante audizioni e sono in trattativa con una buona agenzia, il che porterà con sé molte nuove possibilità. Anche se per il momento recitare in teatro é una mia prioritá, il mio sogno e l’obiettivo più grande è quello di lavorare nel cinema.
di L.Paglia